
Borsa, Europa in rosso. Crolla Milano, risale lo spread
Adnkronos
L’incertezza sulla crescita mondiale pesa sulle Borse europee e Piazza Affari tocca minimi che non vedeva da settembre 2013. La chiusura positiva di Tokyo (Nikkei +1,1%) non basta – le piazze cinesi resteranno chiuse l’intera settimana per i festeggiamenti dell’anno lunare – e il tentativo in apertura di rimbalzo fallisce quasi subito. Al giro di boa, in attesa dell’apertura di Wall Street (attesa in flessione), l’indice Ftse Mib segna -2,30% a 16.854 punti (17.467-16.837 i minimi e i massimi infrday), con lo spread tra Btp e Bund in rialzo a 138 punti base con un rendimento sul decennale dell’1,63%.
Tonfo per Atene- Nelle ultime sei settimane la piazza finanziaria di Milano ha lasciato sul terreno il 19,5%, annullando di fatto i rialzi segnati lo scorso anno. In profondo rosso anche i listini di Francoforte -2,61%, Londra -1,80%, Madrid -2,96%, Zurigo -1,67% e Parigi -2,39%. Crolla Atene con l’indice Athex 20 che perde quasi l’8%.
Settimana cruciale per le banche – A Piazza Affari le vendite colpiscono in particolare i titoli bancari – indice del comparto -2,65% -, in una settimana cruciale per i conti. Oggi è il giorno di Bpm (-2,49% a 0,647 euro), mentre continua la trattativa per la fusione con Banco Popolare (-4,58%), i conti di martedì sveleranno le sofferenze dell’istituto veneto. Domani tocca anche a Unicredit (-1,75%). La banca guidata da Federico Ghizzoni è al centro dell’attenzione: se il vicepresidente Luca Cordero di Montezemolo si è speso a favore del management, per l’azionista Leonardo Del Vecchio forse la banca ha bisogno di discontinuità per intraprendere un nuovo cammino.
Crolla Ubi banca -5,81% (mercoledì i conti), chiuderà la settimana Bper (in asta di volatilità), la popolare avrebbe messo allo studio un allargamento della propria strategia guardando alla Valtellina, ossia alla Popolare di Sondrio o al Credito Valtellinese. In flessione Intesa Sanpaolo (-1,59% a 2,346 euro) che venerdì scorso ha presentato il proprio bilancio che vede l’utile in forte crescita a 2,74 miliardi; ancora un tonfo per Mps (-7,46% a 0,546 euro) tra i titoli interessati dal risiko delle banche popolari. Non riesce a far prezzo Saipem (-14,04% teorico), in rosso tra gli altri Fca -7,12% ed Exor -6,46%.