novembre 19

Glenalta Food pronta al decollo. Tori&Orsi di Lombardia

Raccolti nell’IPO 80 milioni di euro, record storico dell’Aim. Credibilità del management, strategia vincente e ottime prospettive di mercato lanceranno in alto la Spac guidata da Gino Lugli. Tori&Orsi la rubrica della finanza meneghina

Alessandro Pedrini per Affari Italiani Milano

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PILLOLA DI BORSA

La SPAC “Glenalta Food” è sbarcata in Borsa all’Aim il 10 novembre 2015 ad un prezzo di 10 euro per azione. E’ la venticinquesima matricola dell’anno e l’ottava SPAC sui mercati di Borsa Italiana. Nell’operazione di “IPO”, la società ha raccolto circa 80 milioni di euro (tramite il collocamento di 8 milioni di azioni e l’assegnazione di 4,1 milioni di warrant) da investitori italiani ed esteri. L’ammontare record sarà investito in una o più operazioni di integrazione con società target in corso di individuazione. Il capitale raccolto rappresenta la maggior operazione di “IPO” mai realizzata nella storia dell’AIM Italia. 

PER SAPERNE DI PIÙ

Costituita il 15 luglio 2015 “Glenalta” è la prima “SPAC” (Special Purpose Acquisition Company) tematica in Italia specializzata nel settore alimentare. “Glenalta” si propone di indirizzare la propria attività di investimento (entro i prossimi 18/24 mesi) principalmente verso società italiane di medie dimensioni, con un valore compreso tra i 100 e i 250 milioni di euro, non quotate, ad alto potenziale di crescita, operanti, sia a livello nazionale che internazionale, nei settori Food&Beverage, Consumer e Retail. La Società intende effettuare la ricerca delle società target tenendo in considerazione le seguenti peculiarità̀ delle imprese eccellenti aderenti al settore alimentare italiano:

• società a controllo familiare;
• società appartenenti a portafogli dei fondi di Private Equity;
• società appartenenti a gruppi multinazionali.

Inizialmente la società è stata quotata all’AIM, ma è immaginabile che dopo la prima operazione il management opti per portarla sul mercato principale MTA, più liquido. 

I PROMOTORI

I promotori della “SPAC” sono quattro manager di grande spessore ed esperienza. 
Gino Lugli, già amministratore delegato del Gruppo “Ferrero” con alle spalle oltre 35 anni di esperienza nel mercato europeo del food. Vanta un’approfondita conoscenza del mercato retail nazionale e internazionale. Già nel 2003 Lugli con Pietro Ferrero aveva promosso l’incubatore per start up del settore chiamato “Nutequity” ma poi bloccato dopo la vicenda “Parmalat”. Luca Giacometti, finanziere di lungo corso con un’esperienza ventennale nel private equity. E’ stato promotore di due “SPAC” quotate di successo: “Challenger” nel 2014 poi fusa con “Italian Wine Brands” e “Made in Italy 1” nel 2011, fusa con con “Sesa”. Stefano Malagoli vanta 15 anni di esperienza nelle fusioni e acquisizioni di società e nella ristrutturazione dei debiti. E’ fondatore di “Kaleidos”, società indipendente nell M&A. Silvio Marenco, MBA alla Sda Bocconi, 15 anni di esperienza lavorativa tra consulenza, docenza universitaria e attività imprenditoriale e già golden boy in “Bain&Co”.

IL MANAGEMENT, LUGLI PRESIDENTE

I promotori della “SPAC” siedono anche nel board. Presidente è stato designato Gino Lugli e Vice Presidente Luca Giacometti. Entrambi sono anche i CEO della società insieme a Stefano Malagoli e Silvio Marenco. L’avvocato Daniele Raynaurd completa la squadra come consigliere indipendente.

TRA GLI AZIONISTI RILEVANTI LE SVIZZERE PICTET GENEVA E JULIUS BAER SICAV

Gli azionisti rilevanti di “Glenalta” con quote superiori al 5% sono la banca privata svizzera “Pictet Geneva”, con il 6,50% e “Julius Baer Sicav” con il 5,3%. 

OTTIME PROSPETTIVE DALL’ALIMENTARE, OGGI SECONDA INDUSTRIA MANIFATTURIERA DEL PAESE CON UN GIRO D’AFFARI DI 132 MLD EURO

Il mercato alimentare italiano è fatto di eccellenze e di successi, ma vede anche le aziende alle prese con diversi problemi. Innanzitutto la ridotta dimensione delle stesse, un grado basso di concentrazione nella fase distributiva e un elevato numero di passaggi nella filiera che impedisce il raggiungimento di economie di scala utili alla riduzione dei costi di produzione. Allo stesso tempo, buona parte del “made in Italy” alimentare richiede l’approvvigionamento di importanti produzioni agricole di base (come cereali, soia, carni bovine e suine, latte) dall’estero; 
L’industria alimentare italiana, nonostante queste difficoltà e nonostante la crisi economica, ha raggiunto nel 2014 un fatturato pari ad oltre 132 miliardi di euro, con una crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato raggiunto soprattutto grazie alle esportazioni, che nel 2014 hanno registrato un incremento del 4%, per un controvalore di 34 miliardi di euro. Il dato conferma il ruolo dell’alimentare quale seconda industria manifatturiera in Italia dopo quella metalmeccanica, dimostrando ulteriori potenzialità di crescita sia sul fronte del mercato interno che su quello dell’export. 

L’industria alimentare nazionale è tra le principali in Europa per dimensione del fatturato, ma tra le ultime per quanto riguarda il numero di aziende quotate; anche la quota di esportazioni è inferiore rispetto ad altri mercati di riferimento (circa il 25% contro oltre il 30% di Germania e Francia). Esistono quindi ampi margini di crescita sia sui mercati esteri che su quello legato al mercato dei capitali. Nonostante lo scarso tasso di esportazione, i prodotti alimentari “Made in Italy” sono secondi solo a quelli di origine francese.

Sono ottime le opportunità di successo, quindi, per la “Spac” “Glenalta Food”. La credibilità sui mercati del management (raccolta record di 80 milioni di euro) unite ad un’altissima professionalità sono la benzina che farà decollare la società in un mercato ricco di occasioni. “Glenalta” è un titolo che sicuramente darà grosse soddisfazioni ai suoi investitori.

APPROFONDIMENTO: COS’E’ UNA SPAC?

La “Special Purpose Acquisition Company” o “SPAC” è un veicolo di investimento quotato il cui scopo è raccogliere fondi al fine di acquisire e/o fondersi con una o più società operative non quotate dette “Target”. I fondatori o promoter, costituiscono il management della società: la qualità e il CV dei fondatori sono i requisiti fondamentali alla base del successo. 

I capitali raccolti con l’ ”IPO” vengono depositati in un conto vincolato che è indisponibile agli amministratori senza una delibera dell’assemblea dei soci.

La “SPAC” ha circa 18 mesi per identificare e acquisire la società target, pena lo scioglimento della stessa. Tale periodo è estendibile dal CDA di ulteriori 6 mesi.

L’acquisizione deve essere approvata dall’assemblea straordinaria della SPAC. Se l’assemblea non approva l’operazione, i promotori ricominciano la ricerca di una nuova società target.Gli eventuali azionisti che non hanno concorso all’approvazione dell’acquisizione potranno essere liquidati.

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