settembre 25

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Più frigoriferi da produrre che operai per farlo, il paradosso Electrolux

Adnkronos

Hanno più frigoriferi da produrre che operai per farlo. Gli affari di Electrolux sono ripartiti ma i 1100 dipendenti dello stabilimento di Susegana (Tv) non sono abbastanza per rispondere ai nuovi obiettivi di produzione. Motivo per cui si è reso necessario, nell’intesa firmata oggi tra azienda e rappresentanza sindacale, prorogare gli straordinari e l’orario a otto ore su due turni.
L’ultimo accordo stretto tra la multinazionale svedese e un grande gruppo commerciale implica ulteriori volumi da sviluppare. Persino troppi – denunciano dallo stabilimento – dato che la fabbrica è sotto organico. “Le linee di montaggio hanno un andamento ridotto e basta una minima variazione sulle presenze per mettere ulteriormente in crisi la produzione”.

I sabati di straordinario vanno avanti da fine maggio, compreso quello di ferragosto dove si sono presentati in una settantina di operai su 900. “Non bastano più a raggiungere le quantità di frigoriferi richieste dagli uffici vendite – continuano i dipendenti – ora iniziano ad adombrarsi dei ritardi sulla tabella delle consegne ai clienti e si fa più concreto il rischio di spostamenti di frigoriferi da incasso, alti di gamma, prodotti finora esclusivo di Susegana, verso gli stabilimenti dell’Ungheria”. Un’ipotesi fortemente criticata dal sindacato.

Si stima che per il mese di settembre mancheranno all’appello circa 15mila frigoriferi, rispetto alle esigenze commerciali di 100mila. “Pesa sempre di più in negativo la scelta aziendale di non aver deciso di aumentare gli organici in quello che non è più solo un periodo di picco produttivo. C’è necessità di implementare gli operai. Non aver acquistato i servizi d’opera dalle agenzie di somministrazione quali operai generici o adottato altre soluzioni è un errore che pesa ora sulla capacità di rispondere alle richieste dei clienti vecchi e nuovi”.

All’incontro erano presenti anche le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm. Il tema verrà affrontato in occasione dell’incontro in programma al ministero dello Sviluppo economico il 21 ottobre.