
Moda: Equitalia chiede il fallimento de “10 Corso Como”
La crisi economica azzoppa “Il 10 di Corso Como”, uno dei simboli della moda milanese: nel suo futuro fallimento o cavaliere bianco? In tribunale la prima udienza.
Alessandro Pedrini Affaritaliani Milano
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PER SAPERNE DI PIU’
“10 Corso Como”, nato nel cortile di una casa di ringhiera nel 1991, è lo spazio polifunzionale di Carla Sozzani, la sorella di Franca, storica direttrice di “Vogue Italia”. Questo negozio milanese è un cult per tutti gli appassionati e anticipa le tendenze sia della moda, che del design. Tutti gli stanieri di passaggio a Milano ci fanno un salto e l’atmosfera che si respira all’interno è internazionale. Oltre al negozio c’è uno spazio per le mostre, la c.d. galleria “Sozzani”, il bookshoop, il caffè e ristorante e un piccolo hotel. Nello shop c’è un’attenta e ricercata selezione di prodotti ultimo grido.
CARLA SOZZANI EDITORE AL 99%
La scatola societaria de il “10 Corso Como ” è la “Dieci” srl, attiva dal 15 ottobre 1991 e con un capitale sociale intorno ai 100.000 euro. Proprietaria del 99% delle quote della “Dieci” è la “Carla Sozzani Editore srl”. L’1% è in mano a Maino Donato, ex socio di Romeo Gigli fin al ’91 e in seguito amministratore della “Dieci”.
BILANCIO 2014. RICAVI IN CALO E DEBITI APPESANTISCONO LA SOCIETA’
La crisi economica che ha colpito l’Italia e l’Europa dal 2008 ha inciso e continua a pesare in maniera importante sui consumi, soprattutto per quanto riguarda i settori merceologici trattati dalla società. Nonostante qualche timido segnale di ripresa, il calo di fiducia dei consumatori si fa ancora sentire. Il Bilancio, chiuso al 31/01/2015, segnala una perdita (coperta mediante l’utilizzo della riserva in conto aumento capitale) per circa 710mila euro rispetto agli 837mila dell’esercizio precedente. Il valore della produzione nell’ultimo bilancio si attesta a circa 6,5 milioni di euro in linea con il risultato precedente che era di circa 6,4 milioni di euro. I ricavi delle vendite e delle prestazioni, che contribuiscono al valore della produzione, segnano invece un calo da 6,3 milioni dell’anno prima a circa 5,7 dell’esercizio in esame.
Bene l’EBITDA (Margine Operativo Lordo) in crescita decisa a 420mila euro rispetto ai 66mila del 2013. A pesare sono gli ammortamenti e accantonamenti che incidono in maniera importante sull’EBIT. In aumento gli oneri finanziari che passano da 78mila euro a 236mila euro. Aumenta anche il magazzino che viene valorizzato a 4,1milioni di euro rispetto ai 3,7 milioni di euro del 2013. Il Bilancio è penalizzato dalla situazione debitoria della società che segna debiti per oltre 11 milioni di euro di cui circa la metà (6,1 milioni di euro) con lo stato (nel 2013 erano all’incirca 2,5 milioni di euro). Migliorano i debiti verso i fornitori che si attestano a circa 2,7 milioni di euro, rispetto ai 3,9 milioni di euro dell’esercizio precedente.
LA RICHIESTA DI FALLIMENTO
Proprio i debiti pregressi (fisco e INPS) con lo Stato, hanno spinto l’esattore Equitalia a fare istanza di fallimento verso la “Dieci srl” per mancato pagamento delle proprie obbligazioni ovvero delle rate concordate con l’ente medesimo per un debito di circa 4 milioni di euro oltre sanzioni e interessi. Al tribunale di Milano si discute davanti al Giudice Filippo D’Aquino la richiesta di fallimento. I legali della società (Studio Ichino) promettono battaglia e porteranno gli elementi a favore della “Dieci”. Staremo a vedere. In caso che il Tribunale respingesse il fallimento potrebbe arrivare al “10 Corso Como” un cavaliere bianco per dare un’iniezione di liquidità alla società, ripianare i debiti e continuare a fare la storia della città.