agosto 24

Borsa, Shanghai precipita a -8,5%, anche Tokyo in forte calo.

 Adnkronos

In Europa maglia nera 
E’ panico sui mercati. Inizio si settimana nero per i listini asiatici. Pesano i timori sulla tenuta della Cina e un rallentamento economico globale, le turbolenze sulle valute dei paesi emergenti e le incertezze che aprono le nuove elezioni in Grecia, dopo le dimissioni del premier Tsipras. L’Orso arriva anche sulle borse europee.
Europa riduce calo – Crisi delle valute nei paesi emergenti, in particolare i timori per l’economia cinese, e nuovo scossone nelle quotazioni del petrolio (sotto i 45 dollari per la prima volta dal 2009) si riflettono anche sui mercati azionari. In Europa i listini recuperano un punto percentuale. Londra cede il 2,13%, Parigi il 2,17%, Francoforte il 2,18%, Madrid il 2,04%. E’ comunque un mercato da Orso e l’indice Euro Stoxx apre la sua peggior settimana negli ultimi 4 anni.
Milano -2,7%, maglia nera per Fca -5% – Piazza Affari prosegue in deciso calo, con il Ftse Mib in ribasso del 2,78%, la seduta. Rientrano agli scambi tutti i titoli sospesi, a fase alterne, nella prima ora, e le vendite colpiscono ora in particolare Fca (-5,07%). Pesanti anche Tenaris (-4,7%), Mediolanum (-4,26%) e Telecom (-4%).
Asia nella bufera, peggior calo in quattro anni – Il peggior calo degli ultimi quattro anni per i listini asiatici ancora nella bufera. L’indice di riferimento della regione, l’Asia Pacific Index ha perso il 4,9% – il peggior calo da agosto 2011 – mentre Shanghai (-8,49%) non subiva un tale scossone dal 2007; l’indice di Shenzhen ha perso 7,83%. L’Orso continua a mordere Hong Kong (-4,63%) e Tokyo ha lasciato il 4,61 per cento.
Tonfo di Tokyo, chiude a -4,61% – I timori sulla tenuta dei mercati finanziari e dell’economia della Cina e l’indebolimento del dollaro sullo yen, intorno a 120, affondano la Borsa di Tokyo che cede il 4,61%, vicino al minimo intraday prossimo al 5%. L’indice Nikkei brucia 895,15 punti e scende sotto quota 19.000 per la prima volta da meta’ marzo, fino a 18.540,68.
Brent sotto 45 dlr, prima volta dal 2009 – Dopo il crollo di venerdì del prezzo del petrolio a New York sceso ai minimi dal 2009, il tonfo si replica questa mattina a Londra con il Brent sceso sotto i 45 dollari al barile, per la prima volta al 2009. A pesare è la scelta dell’Iran di aumentare la produzione di petrolio. Il Brent con consegna ad ottobre è sceso del 3,2% a 44 dollari al barile.
Oro stabile sui massimi a 1.158 dlr a oncia – Nella bufera che sta investendo anche il mercato delle materie prime l’oro torna a essere un bene rifugio. Il metallo giallo è infatti stato risparmiato dal crollo del prezzo delle commodity ai minimi dal 1999. Il lingotto a consegna immediata è pagato 1.158 dollari all’oncia con una leggera flessione dello 0,2%. L’oro venerdì ha chiuso ai messimi toccando 1.168 dollari all’oncia. Il livello più alto da luglio.
Euro ancora in rialzo a 1,1425 dollari – Prosegue il rally dell’euro, ancora in rialzo in apertura dei mercati valutari europei che non credono ad un imminente rialzo dei tassi Usa da parte della Fed. La divisa comunitaria viene scambiata a 1,425 dollari migliorando rispetto ai 1,1366 dollari di venerdì dopo la chiusura di Wall Street. L’euro è invece in leggera perdita rispetto allo yen. La moneta comune viene scambiata a 138,41 yen in calo rispetto ai 138,7 yen di venerdì.