
Borsa, la Cina fa tremare nuovamente l’Europa: Milano -2,83%
Adnkronos
Chiusura in forte ribasso per Piazza Affari e per i principali listini europei che risentono del nuovo crollo delle piazze cinesi e dell’incertezza politica che arriva dal fronte greco dopo la decisione di nuove elezioni il 20 settembre. L’ala sinistra di Syriza ha annunciato la formazione di un nuovo gruppo parlamentare e il leader d’opposizione di Nuova Democrazia, Evangelos Meimarakis, ha ricevuto formalmente l’incarico di formare il nuovo governo ellenico.
In mattinata, la pubblicazione dell’indice pmi sull’andamento del settore manifatturiero in Cina – mai così in basso da sei anni – conferma il rallentamento di questa economia e spinge a nuove perdite: Shanghai lascia sul terreno il 4,2%, mentre Tokyo cede il 2,98%. A fine seduta Milano, complice l’andamento in ribasso di Wall Street ancora in fase di contrattazione, accelera al ribasso e perde il 2,83% a 21.746 punti con lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi in rialzo a 129 punti base con un rendimento dell’1,86%. Maglia nera per Parigi -3,19%; in profondo rosso anche Londra -2,83% e Francoforte -2,95%; così come Atene con l’indice Athex general in ribasso del 2,49%. Si allineano ai ribassi Zurigo -3,36%; Lisbona -2,73% e Madrid -2,98%.
A Piazza Affari scivola il comparto bancario – l’indice settoriale segna -3,67% – : peggior performance per Mediobanca a 9,015 euro (-4,65%) e Banco Popolare a 15,16 (-4,65%), seguiti da Bper -4,61% e Bpm -4,56%. Male anche Intesa Sanpaolo -3,60%, Unicredit -3,29%, Ubi banca – 3,40% e Mps a 1,811 euro (-3,57%) con Norges Bank, la banca centrale norvegese, che sale è al 2,091% dell’istituto. Vendite su Luxottica (-2,69% a 59,80%): in un report Goldman Sachs consiglia la vendita delle azioni e abbassa il target price a un anno da 59,4 euro a 57,1 euro. Tiene il settore dell’energia, rimbalza Saipem a 7,415 euro (+0,54%), unico titolo del Ftse Mib a registrare un rialzo.