aprile 03

Trump sulla Corea del Nord: “Se la Cina non ci aiuterà a fermare Pyongyang, faremo da soli”

Dura presa di posizione del presidente americano che giovedì e venerdì incontrerà il suo omologo cinese, Xi Jinping, in Florida. Sul tavolo dello Studio Ovale, secondo il Financial Times, ci sono diverse opzioni, comprese quelle dei raid aerei contro il regime nordcoreano
FRANCESCA CAFERRI per repubblica.it


NEW YORK – Gli Stati Uniti sono pronti ad azioni unilaterali per neutralizzare la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord qualora la Cina decidesse di non collaborare per contenere il regime di Kim Jong Un. Alla vigilia del vertice con il presidente cinese Xi Jinping, Donald Trump lancia un avvertimento chiaro a Pyongyang e a Pechino: “La Cina ha una grande influenza sulla Corea del Nord – ha spiegato il presidente americano in un’intervista al Financial Times – e può decidere se aiutarci o meno con la Corea del Nord: se lo farà, sarà un bene per la Cina. Altrimenti non sarà un bene per nessuno”. Cosa concretamente questo significhi non è chiaro: alla domanda dei reporter della giornale finanziario Trump si è limitato a rispondere “Non posso spiegarvelo. Sono finiti i tempi in cui gli Stati Uniti annunciavano quali obiettivi si preparavano a colpire in Medio Oriente. Ma posso assicurarvi che se la Cina non risolverà la questione della Corea del Nord lo faremo noi”.

 

Chiare o meno, le parole di Trump dettano l’agenda per quella che si annuncia come una settimana intensa sul fronte della politica estera americana: al centro dell’attenzione il primo incontro fra il leader americano e quello cinese nella “seconda Casa Bianca”, come ormai la residenza di Trump a Mar-a-Lago, in Florida viene chiamata. Sul tavolo non ci saranno solo i temi economici – dazi, debito Usa, rapporto fra le rispettive monete – ma anche la questione del controllo dell’imprevedibile regime di Kim Jong Un, che negli ultimi mesi ha assunto un atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti del mondo esterno, con una serie di test missilistici che non sono passati inosservati agli occhi degli esperti americani. Secondo il Financial Times, Trump avrebbe ordinato una revisione delle possibili opzioni a disposizione della Casa Bianca per il contenimento della Corea del Nord: e il documento sarà sul suo tavolo in tempo per l’incontro di giovedì e venerdì.

 

Quali reazioni le parole di Trump provocheranno a Pechino è tutto da vedere: da sempre alleata numero Uno di Pyongyang, la Cina negli ultimi anni è apparsa sempre più insofferente nei confronti di Kim Jong Un e delle sue scelte. Ma non ha mai fatto – almeno apertamente – scelte che potessero mettere in discussione il fragile equilibrio del regime nordcoreano. Con Trump alla Casa Bianca però, il tempo delle attese potrebbe essersi esaurito: ieri il vice consigliere per la Sicurezza nazionale americano, K.T. McFarland, ha spiegato che esiste una “possibilità reale” che la Corea del Nord sia in grado di colpire gli Usa con una testata nucleare nel giro dei prossimi quattro anni. Una dichiarazione molto più allarmistica di quelle uscite finora dalla Casa Bianca, che lancia un segnale chiaro su quali siano le priorità della nuova Amministrazione.