gennaio 12

«Emissioni truccate su veicoli diesel» Dagli Usa accuse a Fca, il titolo crolla L’azienda: abbiamo rispettato i limiti

da Corriere.it

Il dieselgate travolge Fiat Chrysler. Fca è stata accusata dagli Stati Uniti di aver truccato le emissioni di 100mila veicoli. Il titolo, sospeso più volte al ribasso, è crollato in Borsa e in Piazza Affari ha chiuso con un calo del 16% e ha trascinato al ribasso anche la holding della famiglia Exor (-9,3%). Quello che ha tutta l’aria di essere un nuovo Dieselgate, lo scandalo che ha travolto Volkswagen nel settembre del 2015, è scoppiato a metà pomeriggio, ora italiana, quando la notizia è stata anticipata dall’Associated Press. Per l’Agenzia ambientale americana (Epa) il gruppo auto «ha schivato le regole ed è stata scoperta». Non comunicare l’esistenza di un software che influisce sulle emissioni di un’auto «è una seria violazione delle legge.

Rischia una multa da 4,63 miliardi di dollari
Secondo l’Agenzia per la protezione ambientale americana, che per mesi si è rifiutata di certificare i veicoli a diesel 2017 di Fca in vendita negli Stati Uniti, Fiat Chrysler Automobiles rischia una multa potenziale di 4,63 miliardi di dollari per avere presumibilmente violato leggi sulle emissioni. Lo ha detto un rappresentante dell’Environmental Protection Agency. «La multa potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo», ha detto. Siccome la notifica di presunta violazione della legge Clean Air Act riguarda circa 104.000 veicoli, tra veicoli pesanti e Suv prodotti dalle case dal 2014 ed equipaggiati con centraline non conformi, fatta la debita moltiplicazione si ottiene un totale di 4,63 miliardi di dollari circa.
Fca: standard rispettati
Accuse che la casa guidata da Sergio Marchionne contesta con una nota ufficiale nella quale ribadisce che gli standard sulle emissioni nocive sono state «rispettati»: Fca Us ritiene che «i propri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili». La società intende collaborare con la nuova Amministrazione «per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l’Epa e i clienti di Fca Us sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili».
La collaborazione con l’Autorità Usa
«Fca US ha speso mesi nel fornire una mole di informazioni all’Epa e ad altre autorità governative e in diverse occasioni ha cercato di spiegare le proprie tecnologie di controllo delle emissioni ai rappresentanti dell’Epa – riporta la nota -. Fca Us ha proposto diverse iniziative per risolvere le preoccupazioni dell’Epa, incluso lo sviluppo di estese modifiche del software delle proprie strategie di controllo, che potrebbero essere immediatamente applicate nei veicoli in questione, per ulteriormente migliorarne le prestazioni in termini di emissioni. Fca US auspica fortemente di poter avere quanto prima la possibilità di incontrare l’enforcement division dell’Epa e rappresentanti della nuova amministrazione per dimostrare che le strategie di controllo di Fca sono giustificate e pertanto non costituiscono «defeat devices» in base alla normativa applicabile e risolvere prontamente la questione».
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Il «dieselgate»