dicembre 09

#Mps: #Bce respinge la richiesta di proroga per l’aumento capitale. Più vicino il salvataggio pubblico

da Corriere.it
Nessuna deroga. La Bce avrebbe respinto la richiesta di Mps di concedere più tempo per l’aumento di capitale all’istituto bancario toscano. L’indiscrezione arriva da alcune fonti finanziarie citate dall’agenzia Reuters. L’istituto senese aveva chiesto di prorogare fino al 20 gennaio il termine, visto il mutato contesto per l’esito del referendum. In mattinata l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli e il presidente dell’istituto, Alessandro Falciai, avevano incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Convocato un consiglio di amministrazione per le 15.30 di oggi. Il «no» della Bce non sarebbe stato ancora comunicato formalmente alla banca. Il mancato via libera di Francoforte, con ogni probabilità, farà decadere il piano di ricapitalizzazione messo a punto dalla banca, compreso l’acquisto dei bond subordinati realizzato la scorsa settimana.
Titolo in rosso in Borsa
Immediato il contraccolpo in Borsa: consistenti le vendite del titolo che è arrivato a perdere fino al -4,5% non appena si è diffusa la notizia. Ed è stato sospeso per qualche minuto. Un rosso che ha bruciato le buone performance del titolo nella giornata dell’8 dicembre quando aveva chiuso con un rialzo a +4,1%. Riammesso alle contrattazioni è ripartito dal -7% per poi arrivare al -10%.
Nessuna proroga: ora la ricapitalizzazione pubblica
Mps aveva chiesto una proroga per la ricapitalizzazione dal 31 dicembre al 20 gennaio, a fronte del «mutato scenario di riferimento» ovvero i risultati del referendum costituzionale e la conseguente la crisi di governo. Indiscrezioni delle ultime ore, parlavano di membri del consiglio di Vigilanza della Bce divisi sulla richiesta di Monte dei Paschi di Siena e ha prevalso il rigetto della richiesta.

Ora per la banca senese si apre la strada della ricapitalizzazione pubblica con l’intervento dello Stato attraverso un decreto legge che potrebbe vedere la luce nel fine settimana. Ma al salvataggio del Monte dovranno con ogni probabilità contribuire anche i titolari delle obbligazioni subordinate emesse dalla banca.