
Renzi: Economist? Con ultimo governo tecnico tasse su
Ansa
“Nella mia veste di scrofa ferita, posso assicurare che da parte nostra negli ultimi 7 giorni di campagna elettorale è interesse abbassare totalmente i toni dello scontro. E’ giusto ma abbiamo anche tutto da guardagnarci”, ha detto Matteo Renzi nel forum con la Stampa a Torino.
“Berlusconi va a giorni alterni, ora dice che vuole il tavolo con me il giorno dopo la vittoria del No. Ma al tavolo ci trova Grillo e D’Alema, non me”, ha detto ancora Renzi ricordando che nel fronte del No ci sono “5 ex premier che per anni ci hanno detto riforme e non le hanno fatto,poi se gli italiani vogliono affidarsi a loro, prego si accomodino”.
“Io non sto lì a vivacchiare, io non sono adatto, se dobbiamo tornare alle liturgie del passato, le riunioni di maggioranza con i tecnici, per la logica della palude, delle sabbie mobili tanti sono più bravi di me. Io sto se possiamo cambiare”. Renzi ribadisce di non essere un uomo per tutte le stagioni. “Ho 41 anni – sostiene – ho fatto il premier, non ho più bisogno di aggiungere una riga al curriculum vitae. Quando toccherà uno si gira, si inchina alla bandiera e sorride, non mette il broncio. Passerò la campanella con un sorriso e un abbraccio a chiunque sia perchè Palazzo Chigi non è casa tua ma degli italiani. Non si sta in politica solo per svolgere un servizio ma per cambiare qualcosa. Il mio futuro non è interessante, il referendum è un occasione per l’Italia, è l’assist perfetto e l’Italia ha l’occasione per fare il tiro decisivo”.
E a dieci giorni dal bivio del 4 dicembre è arrivato, da Londra, l’endorsement dell’Economist al No alla riforma. In un lungo editoriale, infatti, il prestigioso settimanale d’Oltremanica ha spiegato il duplice motivo della sua presa di posizione: LEGGI Economist, Italia voti NO e dopo anche un governo tecnico.
“Leggo che l’Economist – ha detto oggi Renzi – parla di un governo tecnico, tecnocratico. Magari per l’Italia è meglio, io l’ultimo governo tecnico che ricordo ha alzato le tasse”. “Il 2017 – dice in un altro passaggio – sarà cruciale per l’Europa e l’Italia deve avere una forte strategia europea e, secondo me, lo può fare solo un governo con solidità e stabilità, un governo tecnico che dice ‘ce lo chiede l’Ue’ non fa l’interesse dell’Italia ma di altri”.
Intanto Luigi Di Maio sul blog Di Beppe Grillo presenta la manifestazione di domani a Roma del M5S per il No: “Sabato 26 novembre, domani, saremo tutti quanti in strada: parlamentari, consiglieri regionali del Movimento, consiglieri comunali, sindaci, cittadini, attivisti, cammineremo per le strade di Roma per ricordare agli italiani che il 4 dicembre bisogna votare NO”. “Durante il cammino per la costituzione che faremo domani, portate con voi un simbolo tricolore, una fascia tricolore, un braccialetto tricolore. Ognuno di noi deve sentirsi responsabilizzato, in questo referendum, nel cambiamento del Paese. Anche perché questo è un referendum senza quorum, e ogni cittadino potrà essere determinante per per la vittoria del NO. Quindi andiamo a votare, e portiamo a votare più persone possibili, per far vincere i cittadini che vogliono veramente cambiare questo paese”, scrive il vicepresidente della Camera.