
Manovra, attesa la lettera della Ue. Nel mirino, una tantum piano terremoto e migranti
Attese le richieste di chiarimento al governo sui contenuti della legge di Bilancio appena varata
Ansa
Tra oggi e domani l’arrivo della lettera della Commissione europea con le richieste di chiarimento al governo sui contenuti della legge di Bilancio appena varata. L’attendono anche Belgio, Spagna, Portogallo, Estonia e forse Francia e Olanda. Sull’Italia i dubbi sono le troppe una tantum e il piano nazionale antisismico, considerato non emergenziale.
Secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parliamo di piccoli decimali: “Non mi pare ci siano grandi preoccupazioni a livello di governo”. Secondo Boccia, l’elemento essenziale è che “occorre definire un nuovo paradigma: un patto della crescita e della stabilità. E la crescita è una precondizione della stabilità”.
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, si dice ottimista. “Non si sfora – spiega – nessun patto con l’Ue. Io ritengo che avere più flessibilità per i migranti e i costi del terremoto sia un diritto giusto dell’Italia. Mettere in discussione questo è un grave errore da parte dell’Unione Europea. Io credo – conclude Galletti – che la legge di Bilancio fatta dal Governo sia una legge equilibrata”.
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Ieri, a “In 1/2”, su Raitre, Renzi aveva definito non importante, non decisivo, lo 0,1% o questa legge di bilancio. “L’elemento di discussione con l’Ue – ha detto il premier – è il bilancio europeo dei prossimi anni, noi siamo impegnati in una battaglia storica perché il bilancio Ue tenga insieme diritti e doveri. Oggi l’Italia dà 20 mld di euro all’Ue, noi diciamo: almeno possiamo iniziare a far si che quelli che prendono soldi prendono anche i migranti?”.
Più pessimista il ministro dell’Economia, Padoan secondo il quale ‘l’Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all’emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l’inizio della fine. Qualcuno dei tanti sassolini rimasti nelle scarpe” perché, dice, in molti “hanno guardato al dito più che alla luna, e la luna è una manovra con meno tasse e più attenzione alla crescita, in coerenza con quello che abbiamo già fatto negli anni passati”.