
Libia, ok a spazio aereo e Sigonella Roma controlla 1.300 luoghi islamici
da Corriere della Sera
La pianificazione operativa è stata comunicata: i raid in Libia dureranno trenta giorni. L’Italia mette a disposizione la base militare di Sigonella e lo spazio aereo. E così risponde alla richiesta formale del Comando statunitense. La missione studiata già durante il vertice di Washington del 21 luglio, ha subito un’accelerazione dopo gli attacchi portati a termine dai fondamentalisti dell’Isis a partire dal 12 giugno scorso. Ben tredici attentati «strutturati» che hanno provocato oltre 500 vittime, seminando il terrore in tutto il mondo. L’obiettivo dichiarato dagli americani è quello di liberare Sirte dall’occupazione dell’Isis, ma quello strategico è di ben altra portata. Perché la riconquista della città deve servire a dare legittimità al governo guidato da Fayez al-Serraj, soprattutto a lanciare un messaggio chiaro alla popolazione. Gli analisti concordano sul fatto che la gioventù libica non sia a rischio radicalizzazione. Ma, come è già accaduto altrove, una «pressione» forte dei leader fondamentalisti può comunque aumentare il numero dei reclutati. Ecco perché — questa è la linea illustrata agli alleati — bisogna agire in fretta, con azioni mirate che annientino le postazioni controllate dai leader del Califfato. Un mese di tempo, intanto cresce la tensione a livello internazionale e dunque si riesamina il livello della minaccia, rimodulando il dispositivo di protezione degli Stati impegnati al fianco degli Usa, anche solo con un ruolo di supporto.