luglio 31

Rouen: musulmani in chiesa, “no” alla violenza

Ansa

“Grazie a tutti quegli italiani di religione islamica che indicano alle loro comunità la via del coraggio contro il fondamentalismo”. Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un tweet nel giorno in cui i musulmani sono chiamati a recarsi in chiesa come gesto di solidarietà dopo l’uccisione del parroco a Saint Etienne du Rouvray.
Una levata di mani ha risposto all’appello lanciato dal Centro per il culto musulmano francese dopo l’assassinio di padre Jacques Hamel: “i musulmani vadano a messa domenica mattina per dare ai cattolici un segno di solidarietà”. Immediatamente la Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana) ha annunciato l’intenzione di dare seguito anche in Italia a questa testimonianza di fratellanza spirituale: oggi suoi delegati hanno portato il saluto in chiesa in tante città, dal Nord al Sud del paese, da Milano a Palermo.
Così come sta già accadendo Oltralpe: una veglia è stata organizzata nella parrocchia di Saint-Étienne e nella cattedrale di Rouen; venerdì a Tolosa 200 tra musulmani e cattolici hanno marciato insieme e altri due cortei hanno sfilato nelle cittadine di La Rochelle e Périgueux; a Lione Les Alternatives catholiques hanno organizzato una ‘marcia di fratellanza’ mentre una manifestazione ecumenica si è svolta a Bordeaux.
A Santa Maria in Trastevere, a Roma, tre imam assistono alla messa, mentre a Milano la partecipazione delle comunità islamiche alla santa messa rappresenta “una testimonianza di compartecipazione sacrale, che vede contemporaneamente portare un segno di vicinanza spirituale” alla comunità cristiana, spiega l’Imam Muhyiddin Bottiglioni, partecipando alla visita degli Imam e dei rappresentanti religiosi della Coreis nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio, a Milano, prima dell’inizio della messa domenicale.