aprile 17

Opec, fallisce il vertice di Doha Nessun congelamento della produzione di petrolio

Rita Querzè per Corriere della Sera 
Finisce con un nulla di fatto — dunque senza un accordo per congelare la produzione di petrolio — il vertice dei Paesi produttori a Doha, nel Qatar. Obiettivo dell’incontro era concordare una riduzione della produzione che serva a far risalire le sempre più basse quotazioni del barile. Secondo quanto circolato nella mattinata di domenica, prima dell’inizio dell’incontro era circolata una bozza di intesa che prevedeva il congelamento della produzione ai livelli di gennaio fino al prossimo ottobre. Nel documento sarebbe stata prevista anche l’istituzione di un comitato per il monitoraggio del rispetto dell’accordo. Avrebbe dovuto trattarsi di un accordo globale tra Paesi dell’Opec – l’organizzazione dei Paesi produttori, a cominciare da Arabia Saudita e Russia (ma anche Iran) — e i Paesi non—Opec. Secondo le prime indicazioni filtrate dal summit, i produttori dell’Opec hanno detto a quelli non-Opec che dovranno trovare prima un accordo all’interno dell’organizzazione, possibilmente a un prossimo incontro previsto a giugno, e solo successivamente l’organizzazione dei Paesi produttori potrà invitare gli altri produttori a unirsi all’accordo.
Tuttavia l’accordo sarebbe saltato per le difficoltà di conciliare le posizioni, in particolare tra Arabia Saudita e Iran. Teheran, che all’ultimo minuto non ha inviato la propria delegazione nel Paese del Golfo, è appena uscito da un ciclo di sanzioni internazionali legate al suo programma nucleare e non intende rinunciare alle esportazioni di greggio. L’Iran aveva fatto ufficialmente sapere che non aderirà al piano per la stabilizzazione del prezzo del petrolio finché non avrà recuperato il livello di produzione e di esportazione che aveva prima delle sanzioni. Qualunque accordo quindi, non potrà contare sull’Iran.