marzo 18

Migranti, c’è l’accordo Ue-Ankara. Rientri in Turchia già da domenica

Adnkronos

“L’accordo con la Turchia” sui migranti è stato “approvato”. Lo scrive su Twitter il premier ceco Bohuslav Sobotka. L’intesa comprende due importanti novità. La prima, spiega un alto funzionario Ue, è un meccanismo che prevede un tetto di 72mila reinsediamenti di siriani nell’Ue: se i siriani rimandati indietro dalla Grecia alla Turchia, e quindi partiti dalla medesima, e quindi ancora il numero dei siriani reinsediati nell’Ue (in base al meccanismo previsto di un siriano reinsediato nell’Ue per ogni siriano arrivato irregolarmente in Grecia e rimandato in Turchia) arriva vicino ma non eccede la soglia di 72mila, allora significa che l’intesa funziona, viene implementata ed eventualmente rivista.
Se viceversa il numero dei rimandati in Turchia/reinsediati nell’Ue eccede i 72mila, allora vuol dire che l’intesa non funziona e l’accordo viene interrotto, perché in sostanza implica che i flussi non si sono fermati. L’altra novità è la data dalla quale l’accordo entrerebbe in vigore, che è dopodomani, domenica 20 marzo.
Secondo le bozze che circolano su Twitter, nella proposta sottoposta da Tusk al Consiglio Europeo, e che dovrebbe essere stata approvata dalla Turchia, dovrebbe essere esplicitamente dichiarato che “sul problema della legalità, l’accordo deve rispettare pienamente la legge europea. Il principio di ‘non-refoulement'”, per cui una persona bisognosa di protezione internazionale non può essere riconsegnata al suo persecutore, “sarà rispettato e non ci saranno espulsioni collettive”.
“Sulla questione della data di entrata in vigore, sarà esplicitamente dichiarato che la data di avvio dell’intesa è domenica 20 marzo. Tutti i migranti che arrivano in Grecia dopo questa data verranno rimandati indietro, in rispetto delle procedure di cui sopra. Sui soldi, poiché la Turchia teme che il processo sia troppo lento, la soluzione è che entro una settimana verranno identificati progetti concreti, insieme alla Commissione”.
“Riguardo all’apertura dei capitoli” per l’adesione della Turchia, “che è stata la questione più difficile, la soluzione è che il capitolo 33 (il budget), che non è sotto veto cipriota, sarà aperto”. Questa bozza, twittata da @GeorgiGotev, sarebbe stata sottoposta ai leader Ue e poi alla parte turca.
Nel giorno del’accordo raggiunto a Bruxelles, il presidente Recep Tayyip Erdogan è tornato ad attaccare l’Europa per il modo in cui tratta i rifugiati. “Mentre la Turchia – ha detto Erdogan in un discorso pronunciato nella provincia occidentale di Canakkale – accoglie tre milioni di persone, coloro che sono incapaci di fare posto a un pugno di rifugiati e che, nel cuore dell’Europa, tengono degli innocenti in condizioni vergognose, devono innanzitutto guardare a sé stessi”.
Il presidente turco si è quindi detto indignato per le critiche arrivate dell’Europa sulla situazione dei diritti umani nel paese, accusando alcuni stati dell’Ue di “ballare in un campo minato” e di “allevare una vipera in seno” dando sostegno a organizzazioni terroristiche.
“La nostra lotta contro il terrorismo – ha detto – è misurata e legittima. Tutte le organizzazioni terroristiche attive nella nostra regione e in Turchia si sono unite per contrastarla. Molto stati, soprattutto occidentali, non hanno ancora preso posizione contro questi movimenti”.
Oggi, parlando con i giornalisti, il premier turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato: “L’Ue e la Turchia hanno lo stesso obiettivo, che è soprattutto quello di aiutare i rifugiati siriani, ma anche di avere un nuovo futuro nei nostri continenti, in un modo giusto. Sono sicuro, spero, che raggiungeremo questo obiettivo”.