gennaio 26

Povera Italia. Rouhani a Roma, statue coperte ai Musei. Scoppia la polemica per la «censura»

da Corriere della Sera


  

Addio levigata, marmorea Venere Capitolina ammirata per secoli lassù in Campidoglio nei Musei Capitolini. Alcuni severi scatoloni di compensato dipinti di bianco hanno nascosto alla vista del presidente iraniano Hassan Rouhani quel capolavoro, copia romana dell’originale di Prassitele, ritrovata nel 1666 intorno alla basilica di san Vitale e poi introdotta da papa Benedetto XIV nelle collezioni capitoline nel 1752.

Mai, da più di due secoli e mezzo, qualcuno si era scandalizzato visitando i Capitolini. Ma le leggi morali che regolano l’Iran sciita dopo la rivoluzione del 1979 sono ferree: il nudo femminile è proibitissimo, anche se prassiteleo. E così il seguito di Rouhani ha patteggiato con la dirigenza dei musei capitolini e con lo staff di palazzo Chigi un parziale «oscuramento» di nudi per permettere al presidente iraniano di poter partecipare lunedì 25 gennaio sera, al fianco del presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’incontro bilaterale Italia-Iran.
Oscurata non solo la Venere Capitolina, uno dei simboli del museo romano che affonda le radici nelle prime collezioni del 1471, ma numerose altre opere. Chiusa anche la sala Pietro da Cortona col carnalissimo Ratto delle Sabine. Nascosto anche i Dioniso degli Horti Lamiani, altro nudo molto sensuale. In piena sintonia il brindisi, rigorosamente analcolico, sulla splendida Terrazza Caffarelli da dove si domina Roma, dalla prospettiva più alta del Campidoglio