
Usa, gli ‘aeroplanini Uber’ restano a terra: la Faa blocca il decollo
Ansa
La sharing economy non decolla nei cieli americani. Lo scrive Le Monde, riportando la vicenda della start-up Flytenow che ieri ha annunciato la chiusura immediata.
Una decisione giunta dopo il parere sfavorevole delle autorità statunitensi che hanno detto ‘no’ alla condivisione dei voli.
“Non abbiamo altra scelta – scrivono i fondatori sul blog della società – ma continueremo a combattere. I nostri avvocati stanno studiando la possibilità di ricorrere in appello e ci hanno aiutato a presentare un disegno di legge al governo “.
Lanciata lo scorso anno come “gli aeroplanini Uber”, Flytenow è una piattaforma del tutto simile a quella del car-sharing che dà la possibilità a piloti privati di offrire i posti rimasti liberi a bordo dei loro aerei. “Migliaia di piloti privati volano ogni giorno con le poltrone dei loro aerei vuote – si legge sul sito Flytenow.com -. Noi vi mettiamo in contatto, voi potrete condividere con loro un’avventura in volo”.
Dopo il lancio, l’azienda ha incontrato i vertici della Federal Aviation Authority (Faa), l’Authority per l’aviazione civile negli Stati Uniti. La quale, pur riconoscendo che la normativa statunitense prevede, per i piloti privati, la possibilità di non essere pagati da eventuali passeggeri, ma di condividere con loro i costi del volo, ha ritenuto che tale disposizione non sia applicabile alla sfera privata.
Inoltre, ha dato parere negativo anche sulla possibilità di creare una piattaforma pubblica per i voli disponibili. La partita è tutta da giocare. Nel frattempo Flytenow resta negli hangar, pronta a scaldare i motori.