
Turchia-Russia, navi Mosca deviano imbarcazione turca nel mar Nero
da Corriere della Sera
Torna altissima la tensione tra Russia e Turchia. Una nave militare russa e una della guardia costiera hanno costretto lunedì 14 dicembre un’imbarcazione commerciale battente bandiera turca a cambiare rotta nel Mar Nero, dopo che aveva intralciato il transito di un gruppo di navi di una compagnia energetica della Crimea che rimorchiavano piattaforme petrolifere (del valore di 354 milioni di dollari). L’imbarcazione commerciale si era trovata sulla traiettoria di rimorchiatori. Lo ha annunciato la stessa compagnia, Chernomorneftegaz, spiegando che le piattaforme sono arrivate a destinazione in sicurezza. Le due piattaforme per la trivellazione sono state spostate da Odessa «alle acque territoriali» della Federazione russa, a causa della difficile situazione internazionale. La notizia è, però, stata smentita dai servizi segreti russi (Fsb), che spiegano che la nave commerciale turca non stava impedendo il passaggio delle navi russe nel Mar Nero. «La distanza tra le navi russe e quella turca era superiore a due miglia marine», fa sapere l’ufficio stampa dell’Fsb, secondo cui «non ci sono stati tentativi da parte della nave turca di fermare o in qualche modo ostacolare le azioni di spostamento degli impianti di perforazione». La nave della Flotta russa ha stabilito un contatto con la nave turca con dei segnali pirotecnici, e questa si è allontanata «in modo sicuro» dal gruppo di navi russe in modo da garantire la sicurezza della navigazione.
La «Caesar Kunikov ripassa il Bosforo
Nel frattempo, questa mattina, la nave militare russa «Caesar Kunikov» è ripassata stamani senza incidenti attraverso lo stretto del Bosforo, diretta verso il mar Nero. Questo dieci giorni dopo che il suo passaggio in direzione contraria della nave aveva provocato nuove tensioni per la presenza a bordo di almeno un soldato con in spalla un lanciamissili terra-aria, apparentemente pronto all’uso. La Turchia aveva definito il suo passaggio all’andata una «provocazione», mentre la Russia aveva replicato sostenendo che non aveva violato alcuna norma della convenzione di Montreux.
Egeo, i colpi russi contro il vascello turco
La tensione tra Russia e Turchia è alta da quando gli F-16 di Ankara hanno abbattuto un jet russo sul confine con la Siria, il 24 novembre scorso. Ieri, una nave da guerra di Mosca aveva sparato alcuni colpi di avvertimento contro un peschereccio turco per evitare una collisione nell’Egeo. La nave russa era ancorata quando hanno avvistato l’imbarcazione turca a mille metri di distanza a tribordo. Il ministero della Difesa ha convocato l’addetto militare turco a Mosca, mettendolo in guardia su «possibili conseguenze negative per le azioni incoscienti verso le Forze armate russe impegnate nella lotta contro il terrorismo internazionale in Siria». Intanto è arrivato il divieto di vacanze in Russia per i militari turchi. «Non abbiamo sentito alcun avviso o colpo di avvertimento sparato verso di noi», ha sostenuto il capitano del peschereccio turco Geciciler 1, Muzaffer Gecici, che, secondo il ministero della Difesa di Mosca, ignorando ieri mattina gli avvisi della fregata russa Smetlivy l’avrebbe costretta a sparare per evitare un rischio di collisione nel mar Egeo.
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Cancellato l’incontro tra Putin e Erdogan
L’incontro previsto per martedì 15 a San Pietroburgo fra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan è stato cancellato. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov in conferenza stampa, affermando che l’incontro «non ci sarà e non è stato riprogrammato». Il Cremlino non esclude, invece, un incontro tra Putin e John Kerry che sarà domani a Mosca.
Russia pianifica acquisto 200 velivoli e 30 navi da guerra
Il vice ministro ha inoltre sottolineato che, allo scopo di garantire la difesa degli interessi strategici della Russia, il governo dedicherà particolare attenzione allo sviluppo della Marina e delle forze aeree. Il compito prioritario, ha ancora evidenziato Gerasimov, «sarà di mantenere lo stato delle forze strategiche, tanto difensive quanto offensive, a un livello che garantisca il compimento delle missioni di contenimento delle aggressioni contro la Russia e i suoi alleati». Il governo russo ha intenzione di acquistare ogni anno circa 200 fra aerei ed elicotteri da combattimento e fino a 30 navi di superficie e sottomarine. Lo ha reso noto il vice ministro della Difesa e capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, spiegando: «Intendiamo acquistare annualmente fra 70 e 100 aerei, oltre 120 elicotteri, fino a 30 navi da superficie, sottomarine e d’appoggio e fino a 600 blindati».
Ambasciata Usa limita attività
L’ambasciata degli Stati Uniti ad Ankara ha deciso di limitare le sue attività almeno fino a martedì 15 dicembre a causa di «una possibile minaccia alla sicurezza». «Oggi e domani – ha affermato una fonte dell’ambasciata al quotidiano Hurriyet – eseguiamo solo operazioni limitate a causa di una possibile minaccia alla sicurezza». La fonte non ha precisato la natura delle minacce. Il 9 dicembre il consolato generale degli Stati Uniti a Istanbul era rimasto chiuso per ragioni analoghe.
Ankara ritira truppe dall’Iraq
Intanto una parte delle truppe turche schierate nel campo di addestramento di Bashiqa, 30 chilometri a nord della roccaforte Isis di Mosul, è stata trasferita in nord Iraq. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale Anadolu. «Nell’ambito di nuove disposizioni, un convoglio di 10-12 veicoli che trasportano parte delle nostre truppe a Bashiqa si è spostato verso il nord dell’Iraq», ha riferito una delle fonti turche, senza spiegare esattamente dove si stiano dirigendo le truppe. Non è inoltre chiaro in che misura Ankara abbia deciso di cedere alle pressioni internazionali a riportare in patria i soldati. Ai primi del mese l’Iraq aveva denunciato che centinaia di militari turchi erano entrati nel Paese senza comunicarlo, un atto definito ostile da Baghdad. Da parte sua, Ankara aveva affermato che le truppe inviate avevano il compito di proteggere la missione di addestramento ed equipaggiamento delle forze irachene che stanno preparando l’offensiva per riprendere Mossul, conquistata dai combattenti del gruppo Stato islamico oltre un anno fa.