
La scelta dell’Aim non premia la Lucisano Media Group. TORI&ORSI
di Alessandro Pedrini per Affari Italiani Milano
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PILLOLA DI BORSA
“Lucisano Media Group” è sbarcata in Borsa all’Aim il 16 luglio 2014 collocando circa il 12,25% del capitale ad un prezzo di 3,5 euro per azione e raccogliendo sul mercato 6,3 milioni di euro (a fronte dei contro i circa 10-15 milioni che contava di incassare). In circa 1 anno e 4 mesi ha perso circa il 50% del valore perfomando ben al di sotto dell’indice. La performance a 1 mese segna un progresso dell’11%, a sei mesi – 27,9% e a un anno – 40,9%. Il minimo dell’anno è stato toccato a fine settembre a 1,34 euro per azione. Il massimo a metà gennaio a 2,68 euro. Capitalizzazione pari a 25,7 milioni di euro. Scambi bassi. Ricavi 2014 a 44 milioni di euro ed Ebitda a 18,9 milioni.
PER SAPERNE DI PIU’
“Lucisano Media Group” con 56 anni di attività, è l’unico gruppo integrato verticalmente nel settore audiovisivo italiano. “Lmg” è la società che controlla al 100% la “Italian International Film” fondata dal presidente Fulvio Lucisano nel 1958. Il gruppo produce, distribuisce e gestisce Multiplex nel settore cinematografico e televisivo. Dall’anno della sua fondazione ad oggi, Lmg ha prodotto e distribuito più di 600 film per il cinema e la televisione costruendo nel tempo una Library che oggi conta oltre 300 film (italiani e stranieri). Nel 2006, infine, LMG rafforza la sua attività anche nel settore dell’esercizio con l’acquisizione di “Stella Film”, diventando, con 7 multiplex e 55 schermi cinematografici, il terzo circuito nazionale di sale cinematografiche.
LE “BUSINESS UNIT”
Il Gruppo sviluppa la propria attività attraverso tre differenti linee operative che svolgono attività di:
Produzione di opere cinematografiche e televisive
La produzione dei film destinati al mercato italiano è realizzata in via autonoma da parte della “IIF” o con la compartecipazione di soggetti terzi di minoranza. La produzione di film destinati al mercato europeo o internazionale, invece, è realizzata in regime di co-produzione con importanti aziende estere. La produzione delle opere televisive è avviata solo dopo aver raggiunto un accordo con un’emittente televisiva, la quale ha preventivamente approvato un soggetto proposto e viene attuata solitamente in regime di co-produzione.
Distribuzione di opere cinematografiche
Lo sfruttamento dei diritti di distribuzione dei film acquisiti sul mercato europeo o internazionale unitamente a quelli già di proprietà e costituenti la Library, avviene attraverso la messa in commercio degli stessi da parte della “IIF” attraverso i canali Theatrical, Home Video, Televisivo e New Media.
Esercizio sale cinematografiche
Il Gruppo, attraverso la “Stella Film” e le società controllate e collegate (IIM, Ghisola e Goodwind), gestisce alcuni complessi multisala e multiplex al Centro Sud. Le principali attività svolte consistono nella scelta dei film da proiettare in sala, nella gestione e nell’ottimizzazione della programmazione nelle sale e nello svolgimento delle proiezioni e delle attività accessorie. Attualmente il Gruppo gestisce 55 schermi (9.766 posti) e programma 70 schermi nel sud Italia ed è il terzo operatore del mercato italiano, il secondo fra i gestori indipendenti nazionali, e secondo in assoluto per gestione diretta di schermi nel sud Italia.
FULVIO LUCISANO AZIONISTA DI RIFERIMENTO
L’azionista di riferimento è l’imprenditore e fondatore della società Fulvio Lucisano che detiene direttamente il 12,58% della società e controlla la Keimos Srl proprietaria del 68,02% di “Lmg”. Federica e Paola Francesca Lucisano detengono rispettivamente il 3,95% e il 2,91%. Il resto è flottante sul mercato.
MANAGEMENT: IL CAVALIER FULVIO LUCISANO PRESIDENTE, FEDERICA LUCISANO CEO
Fulvio Lucisano, classe 1928, è il fondatore (nel 1958) della “Italian International Film”, società che ha prodotto oltre 160 film e ne ha distribuiti oltre 500. E’ considerato uno dei pilastri del panorama audiovisivo italiano. La gestione operativa dell’azienda resta in mano alla famiglia e vede al timone come Amministratore Delegato Federica Lucisano, supportata nel cda da Paola Francesca e dal noto professionista dell’M&A Roberto Cappelli, in quota come indipendente.
BENE IL BILANCIO 2014
I ricavi consolidati aumentano a circa 44 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto ai 35,2 milioni del 2013. L’incremento dei ricavi e proventi operativi, insieme ad una politica di contenimento ed efficientamento dei costi operativi, consentono di raggiungere un EBITDA di 18,9 milioni di euro in significativo aumento (+29%) rispetto ai 14,6 dell’esercizio precedente. L’utile dell’esercizio tocca quota 2,2 milioni contri i 0,5 del 2013 con un pregresso percentuale del 345%, nonostante la maggior incidenza degli ammortamenti e degli oneri finanziari. La struttura patrimoniale del Gruppo è caratterizzata da una prevalenza di attivo fisso, riconducibile sostanzialmente alla library cinematografica, presente nell’attivo della controllata “Italian International Film” ed agli immobili di proprietà connessi all’esercizio dell’attività cinematografica. La posizione finanziaria netta si riduce di 9,2 milioni scendendo dai 39,2 milioni del 2013 ai 29,9 del ’14 grazie all’aumento di capitale effettuato in occasione della quotazione e nonostante gli ingenti investimenti nell’attività di produzione/distribuzione di opere filmiche per 17,6 milioni.
SEMESTRALE 2015: L’UTILE DEL PERIODO AVANZA DEL 35%
Nel primo semestre 2015 i ricavi si mantengono in linea al semestre dell’esercizio precedente attestandosi a 15,6 milioni di euro. In calo l’Ebitda per 900mila euro a causa dei maggiori costi di distribuzione cinematografica, di quattro film acquistati sui mercati internazionali nel primo semestre 2015, e per i quali risultano conseguiti solo i ricavi di distribuzione cinematografica, e non i ricavi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, che verranno conseguiti nel secondo semestre 2015. Il risultato netto del periodo mostra un incremento di circa 0,5 milioni rispetto al primo semestre 2014 (+35%). Deciso incremento della Posizione finanziaria netta pari a 38,8 milioni di euro rispetto ai 29,9 di fine 2014. Ciò è legato ai considerevoli investimenti effettuati nel primo semestre 2015, pari a circa €11 milioni, per l’attività di produzione/distribuzione di opere filmiche quali “Tutte lo vogliono”, “Gli Ultimi saranno ultimi” e “Io che amo solo te”, che escono in sala nel secondo semestre, ed alla prosecuzione della produzione della serie tv “Il sistema”, che verrà consegnata sempre nel secondo semestre 2015.
LA STRATEGIA E IL FUTURO DEL GRUPPO
La strategia del Gruppo ha come obiettivo il rafforzamento della propria posizione competitiva nei differenti settori in cui opera grazie ad una strategia organizzativa snella e flessibile e dall’offerta ai partner di efficienza ed elevata professionalità. Il programma industriale del triennio in corso si caratterizza per la produzione delle opere cinematografiche “Tutte le vogliono”, “Io che amo solo te” (record di incassi nell’ultimo weekend), “Gli ultimi saranno gli ultimi” (per la regia di Massimiliano Bruno e con Paola Cortellesi tra gli attori principali) e “Istruzioni per far soffrire la propria ex” (con la partecipazione di Vincenzo Salemme), per l’ultimazione e la messa in onda della fiction “Il sistema” e l’avvio delle riprese della serie tv “Cohousing”. Benefici importanti per il Gruppo si avranno grazie agli accordi sottoscritti con Rai Cinema e Rai Tv e dai rapporti consolidati con i distributori internazionali. Da non sottovalutare anche l’effetto “Tax credit” esteso anche ai produttori indipendenti di opere audiovisive. Previsioni buone anche per il settore Gestione Multiplex.
TITOLO SOTTOVALUTATO
Il titolo oggetto di analisi è sicuramente sottovalutato. L’azienda vanta degli ottimi fondamentali ed è un player riconosciuto in Italia e all’estero. Nonostante la crisi, ha retto il colpo e sta crescendo. Questo grazie anche ad un’oculata gestione da parte del management. “Lucisano Media Group” paga il fatto di essersi quotata in un mercato, l’Aim, che ancora deve maturare e dove gli scambi giornalieri sono al lumicino, intorno ai 3,2 milioni di euro. Un mercato dove abbonda l’offerta, ma manca la domanda degli investitori soprattutto quelli istituzionali. Ciò causa un circolo vizioso che tiene alla larga i capitali. Significativo il dato di performance dell’indice che da inizio anno ha perso circa il 7% a fronte di un + 12% dell’All Share. Serve tempo e probabilmente una politica di incentivazione fiscale per chi mette i suoi capitali nelle small cap. A questo punto LMG (che scambia giornalmente mediamente 10mila euro di controvalore) deve decidere il suo futuro, magari passando all’Mta.
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