
Draghi: “Pronti ad agire se necessario”
Ansa
La Bce e’ pronta ad agire, nei limiti del suo mandato, se necessario. Ma la politica monetaria non puo’ fare tutto. Lo afferma il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, sottolineando che la ripresa di Eurolandia procede ”molto, molto graduale” mentre quella degli Stati Uniti si e’ ”rafforzata”.
Da qui la divergenza delle politiche monetarie dei due paesi, spiega Draghi, che a margine dei lavori del G20 e del Fmi ha incontrato il presidente della Fed, Janet Yellen. ”Ci siamo aggiornati sullo stato delle rispettive economie” precisa Draghi. Constatando come l’inflazione nell’area euro dovrebbe rimanere bassa nel breve termine e come l’outlook dell’inflazione sia caratterizzato da rischi al ribasso, Draghi osserva che le banche greche dovrebbero essere ricapitalizzate entro la fine dell’anno. E cerca di calmare i timori sulla Cina: le autorita’ – afferma – hanno rassicurato sulle crescita. ”Nessuno scivolone della Cina e’ in vista” rassicura il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, mettendo in evidenza che i rischi al ribasso sulla crescita sono aumentati, anche se il quadro non e’ cosi’ negativo come alcuni dicono. Le affermazioni di Pechino sulle riforme sono rassicuranti: la Cina non poteva crescere a tassi a due cifre per sempre, aggiunge il segretario al Tesoro americano, Jack Lew. Secondo Lew gli Stati Uniti ”non possono essere il solo motore della crescita mondiale”. ”L’economia americana e’ forte e la fiducia elevata. I paesi devono raddoppiare gli sforzi per rafforzare la domanda”. A mettere in evidenza un quadro a luci e ombre e’ anche l’Imfc, il braccio esecutivo del Fmi. Nel comunicato finale diffuso al termine della riunione, l’Imfc precisa che la ripresa e’ ”modesta e incerta, le prospettive sono piu’ deboli, i rischi all’outlook aumentati”.
Ribadendo il proprio impegno contro ogni forma di protezionismo e di svalutazione competitiva, l’Ifmc sostiene la necessita’ di una ”comunicazione attenta, calibrata, chiara ed efficace per le decisioni politiche per aiutare a limitare la volatilita’ del mercato e ricadute negative”.
”In Italia e’ in corso una ripresa piu’ forte delle attese”. Lo afferma Pier Carlo Padoan, nel discorso depositato all’Imfc a nome di Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino. Il ministro sottolinea che le “condizioni finanziarie sono migliorate e il consolidamento continuerà”.
“L’occupazione e’ cresciuta dello 0,5% nei primi due trimestri ed ha continuato a crescere in agosto, con il tasso di disoccupazione sceso all’11,9%. Il Jobs Act e gli incentivi stanno aumentando la quota dei contratti fissi per i nuovi assunti” afferma Padoan nel discorso depositato all’Imfc, sottolineando che le stime del governo per l’Italia prevedono un pil in crescita dello 0,9% nel 2015 e dell’1,6% nel 2016, con un deficit in calo al 2,2% il prossimo anno e un pareggio di bilancio nel 2018. ”La strada per migliorare il bilancio piu’ strutturale sara’ piu’ graduale di quanto inizialmente previsto, anche se e’ basata su stime prudenti di crescita potenziale”. Il governo intende perseguire alcune misure di taglio delle spese nell’ambito della spending review e abolire la tassa di proprieta’ sulle case.
L’Italia che ”accelera sorprende un po’ tutti, soprattutto gli osservatori internazionali. Dal punto di vista del governo questo conferma quello che continuiamo a pensare, cioe’ che la potenzialita’ di crescita dell’Italia sia elevata e piano piano questo si fara’ sentire”.