
Borsa: Asia cade con Pmi Cina, Tokyo -3%, Shenzhen -4%
Ansa
Le Borse asiatiche scivolano dopo il Purchasing Managers’ Index (Pmi) sull’attività manifatturiera della Cina ai minimi degli ultimi 3 anni: Tokyo sta chiudendo in calo del 3,8%, il listino cinese di Shenzhen del 4,3%. Molto deboli anche Shanghai e Sidney, che cedono oltre due punti. In forte calo i futures sull’avvio delle Borse europee.
Sui mercati pesano anche le incertezze del prezzo del petrolio e il timore di aumento dei tassi di interesse da parte della Federal reserve, con Seul che ha chiuso in calo dell’1,4% e Taiwan dell’1,9%. Chiaramente negativa verso la fine della seduta anche Mumbai che perde oltre un punto percentuale mentre Hong Kong (-0,8%) e Singapore (-0,4%) provano a contenere le perdite, con Kuala Lumpur leggermente in controtendenza. Per le Borse europee si delinea una partenza molto difficile: i futures sull’avvio che segnano perdite di circa due punti percentuali, con le stime sul primo indice di Londra solo leggermente meno pesante (-1,8%).
Cina: produzione manifatturiera scende in agosto, Pmi 49,7 – L’attività’ dell’industria manifatturiera in Cina ha subito un rallentamento in agosto, confermando le difficoltà’ della seconda economia del mondo. L’ indice chiamato Purchasing Managers’ Index (Pmi) ha segnato in agosto 49,7 punti, in diminuzione rispetto ai 50 di luglio. Il Pmi e’ stato rilevato dall’ Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino. Si tratta del livello piu’ basso dall’ agosto del 2012. Un livello del Pmi superiore a 50 punti indica espansione dell’ attivita’ produttiva, al di sotto indica una contrazione.