
Gli Agnelli in trattativa per salire nell’Economist con una quota sotto il 50%
da Il Sole24Ore
Exor si prepara a salire nel capitale dell’Economist. Con una quota inferiore al 50%, come conferma un comunicato della holding, ma comunque decisamente più consistente del 5% che attualmente fa capo alla finanziaria della famiglia Agnelli. La notizia è trapelata oggi, mentre da Londra giungeva voce che il gruppo Pearson, dopo aver ceduto il Financial Times ai giapponesi di Nikkei avrebbe ora in animo di cedere – entro l’estate – anche il 50% del settimanale Economist.
«Allo stato, non vi è alcuna certezza che le negoziazioni in atto porteranno a una transazione», precisa il comunicato Exor, ma per gli Agnelli, al pari di altre famiglie blasonate come Schroeder, Cadbury e Rothschild già oggi tra i soci del settimanale, l’occasione è ghiotta per ampliare la propria partecipazione. Pur non superando la fatidica soglia del 50%, che potrebbe compromettere l’indipendenza dell’organo di informazione. Con l’irrobustimento nell’Economist, si andrebbe ad allargare il peso delle partecipazioni che fanno capo ad Exor nell’ambito dei media: attraverso Fca, infatti, la finanziaria dispone del 16,7% di Rcs e del 77% di Italiana editrice, la società nata proprio un anno fa che pubblica i quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX. L’operazione sull’Economist contribuirebbe a internazionalizzare la presenza nel settore, nell’ambito di un piano che sta particolarmente a cuore a John Elkann, da due anni entrato nel board di News Corp, la società editoriale del gruppo Murdoch.
In base alle stime elaborate da Pearson, la valorizzazione del 50% dovrebbe essere intorno a 400 milioni di sterline: la trattativa non è imminente ma dovrà essere conclusa entro questa estate, ha scritto ieri proprio il Financial Times, spiegando che servirà comunque l’approvazione dei quattro membri del Cda del Gruppo.