Grecia, il piano da 12 miliardi: via sconto Iva alle isole, tagli alla Difesa, tasse su armatori e lusso
da Repubblica
IL PIANO da 12 miliardi del greco è arrivato all’Eurogruppo. Il governo greco ha trasmesso alle istituzioni dell’Ue l’atteso pacchetto di riforme, mentre i governi europei continuano a mandare segnali intermittenti ad Atene, disponibilità, ma anche fermezza. Tra le misure proposte, via lo sconto Iva alle isole entro il 2016, aliquota aumentata al 23% per ristoranti e catering, e per gli alberghi al 13%. La Grecia, in cambio delle riforme proposte, chiede ai creditori 53,5 miliardi per onorare prestiti fino a giugno del 2018 e chiede anche di rivedere l’obiettivo primario di un surplus per i prossimi 4 anni.
I tagli alla difesa salgono a 300 milioni di euro entro la fine del 2016. C’è poi l’aumento delle tasse sugli armatori, della tassa sui beni di lusso (dal 10 al 13%), di quella sulle imprese (dal 26% al 28%), ma anche del contributo di solidarietà sul reddito e, se necessario, della tassa sugli immobili dopo la revisione catastale. C’è poi un programma di risparmi su pensioni tra lo 0,25-0,50% del pil nel 2015 e l’1% dal 2016 in poi, tagliando progressivamente le baby pensioni (creando disincentivi) e innalzando l’età pensionabile a 67 anni entro il 2022. Il piano greco abolisce anche il contributo di solidarietà per pensionati entro il 2019
Le cifre. Il piano di riforme offerto dal Governo greco è quindi simile all’ultima offerta di Juncker, vi sono concessioni importanti, ma alcuni punti potrebbero ancora non piacere all’ex Troika. Di seguito i dettagli.
TARGET BILANCIO. Vengono fissati a 1,2,3, e 3,5 nel 2015, 2016, 2017 e 2018, ma una postilla spiega che saranno rivisti assieme alle istituzioni, alla luce dei recenti sviluppi economici.
IVA. Darà un gettito dell’1% del pil all’anno, e includerà nell’aliquota standard del 23% ristoranti e catering, una ridotta del 13% si applicherà a cibo, energia, alberghi e acqua, e una super-ridotta al 6% a farmaci, libri e teatro. Si elimina lo sconto per le isole entro il 2016, partendo da quelle a reddito più elevato e turistiche, ed escludendo quelle più remote.
MISURE FISCALI STRUTTURALI. Abolite le agevolazioni sulla benzina per gli agricoltori e i trattamenti fiscali “preferenziali” ad agricoltori e armatori. Aumento della tassa sulle imprese dal 26% al 28%, con un anticipo di pagamento del 100% sui loro profitti. Aumento del contributo di solidarietà e revisione della tassa sulle proprietà dopo l’aggiustamento del valore catastale, aumento della tassa di lusso dal 10% al 13% retroattiva al 2014. Tagli alla difesa di 100 milioni di euro nel 2015 e 200 milioni nel 2016. Introduzione della tassa sugli spazi pubblicitari in tv.
PENSIONI. Via quelle anticipate, creando forti disincentivi e penalità. Progressivo innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2022. Abbandono progressivo del contributo di solidarietà alle pensioni più povere (Ekas) entro il 2019. Aumento del contributo sanitario per pensionati dal 4% al 6% ed esteso a quelle supplementari.
MERCATO DEL LAVORO. Nuova legislazione su contrattazione collettiva entro fine 2015, ma da decidere con le istituzioni dell’ex Troika.
PRIVATIZZAZIONI. Il Governo procederà entro ottobre con quelle degli aeroporti regionali, del porto del Pireo e degli scali di Salonicco e Hellinikon.
Da Sarajevo, la cancelliera tedesca Angela Merkel esclude “una sforbiciata” al debito greco. E il ministro delle Finanze tedesco Wolfgamg Schaeuble sollecita il nuovo collega greco Eucl E da Washington, l’Fmi colloca la crisi greca nel contesto di un rallentamento della crescita dell’economia mondiale, mentre la ZonaEuro rispetta le previsioni, ed incoraggia l’Ue a intervenire per evitare il contagio. L’Ocse avverte che la ripresa in Italia è timida, ma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che riferisce in Parlamento, non teme l’effetto Grecia e ricorda che l’economia è più solida che nel 2012, anche se l’Italia resta maglia nera della crescita nella ZonaEuro – Grecia esclusa – e maglia nera per infrazioni e inadempienze nell’Ue, alla pari con la Grecia.
La cifra di tagli e risparmi è superiore agli 8 miliardi precedentemente stimati. Atene vuole però evitare che il pacchetto abbia effetti recessivi: secondo alcuni calcoli, la stretta imposta in questi giorni alle finanze greche farà sì che, a fine anno, l’economia greca, invece di crescere dello 0,5%, perda il 3%.
Il governo Tsipras si dichiara, come sempre, fiducioso di arrivare a un accordo nelle riunioni a Bruxelles nel fine settimana, prima -sabato- un incontro dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, poi -domenica- un Vertice dei capi di Stato e di governo dei 28. L’intesa, se ci sarà, non sarà sottoposta a referendum, ma al voto del Parlamento, dove la coalizione tra Syriza, sinistra radicale, e i nazionalisti dispone di una comoda maggioranza, anche se le riforme suscitano malumori nell’ala più oltranzista del partito del premier Tsipras.
Le autorità greche hanno prolungato fino a lunedì 13 luglio la chiusura delle banche del Paese – e faranno due settimane di sportelli abbassati – ed hanno confermato il limite del prelievo di contante di 60 euro al giorno. A queste draconiane condizioni, “le banche greche hanno sufficiente liquidità nei bancomat fino a lunedì”, assicura Louka Katseli, presidente dell’Associazione bancaria greca. Dopo? Se domenica ci sarà stata l’intesa, tutto tornerà presto normale. Ma se non ci sarà l’accordo, la Grecia entrerà in un territorio inesplorato.
L’ha ribloggato su ABC Economics – Abbiamo Bisogno di Crescita.
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